E’ stato un caso che ha sollevato molto clamore quello di Aisha, la ragazza afghana mutilata di naso e orecchie per aver tentato di sfuggire dagli abusi della sua famiglia, e finita, grazie a uno scatto di Jodie Bieber sulla copertina del Time nel 2010.
Aisha è solo una delle tantissime testimoni, purtroppo, di episodi di amputazione o bruciatura con acido, sul viso o in altre parti del corpo, che avvengono nel mondo.
I chirurghi plastici possono in questi casi intervenire per ricostruire e correggere.
Certo, il compito è delicatissimo, ma i risultati migliorano drasticamente l’aspetto e le funzioni delle parti interessate dagli sfregi: si possono ridurre le cicatrici, rendere la cute ricostruita il più naturale possibile, ricreare le unità anatomiche invalidate e di conseguenza rendere più serene le vittime di questi abusi.
Il caso di Aisha è un caso estremo, di una violenza inaudita, ma può far riflettere le persone che vorrebbero sottoporsi ad interventi “minori” sul livello di risolutività a cui è arrivata la chirurgia plastica.
Girando sul web si può anche vedere il risultato che è stato ottenuto su Aisha: un nuovo aspetto che dà speranza e coraggio…