Ecco come una pseudo-ricerca, dal gusto molto ironico, divide i generi musicali in relazione alle parti del corpo che vengono utilizzate per ballarli, con percentuale crescente annessa. Una classifica anticonvenzionale e divertente che rivela aspetti celati della danza.
Così risulta che l’hip hop crea molto movimento nella zona del fondoschiena e meno dalle parti del viso, mentre le mani intervengono attivamente nel gospel e nell’ R&B. L’espressività è il plus di jazz e rock le cui coreografie sono indispensabili e il metal coinvolge ogni parte, inaspettatamente.
Tu che cosa balli?