È la diva più diva del ‘900, ma forse ineguagliabile da sempre e per sempre. Capelli biondo platino, labbra rosse, forme generose e uno spirito da vamp che l’ha resa un’icona non solo del grande schermo ma di tutto il panorama artistico. Marilyn, mito contornato da un’aura triste e malinconica a causa di varie disavventure amorose e non solo, è stata via via ritratta, fotografata, disegnata, e reinterpretata, sgusciando fuori così dal semplice ruolo di attrice, ed entrando a far parte del più ampio Olimpo degli dei che nascono dalla celluloide ma invadono poi il mondo intero.
Il cinquantennale della morte la riporta in auge facendone rivivere la leggenda con film restaurati, mostre in cui ne viene celebrato il mito – come quella di Ferragamo a Firenze -, opere e contest a lei dedicati.
E, tra i ‘multi ritratti’ di Wharol , i poster, i collage di Mimmo Rotella e le varie rivisitazioni, per la Monroe si aggiungono celebrazioni ‘moderne’.
Ad esempio i Fratelli Rossetti le dedicano una décolletees rosso fuoco, l’artista Alessandro Gedda la ritrae in tele con tecnica mista, e la Pepsi le ‘regala’ una lattina in limited edition. Pezzi che con tutta probabilità andranno in mano ai collezionisti della star.
E tra tutti anche noi vorremmo fare il nostro piccolo tributo ad un’attrice che rilancia serenamente il mito della ‘curvy girl’, la donna formosa e per questo bellissima, che in tempo di anoressia, lancia un messaggio positivo.
